Tu, come tutte le altre – un racconto di LauraetLory

Furono cinquanta gli autori che Gaja Cenciarelli riunì sotto l’egida del progetto Auroralia, quarantanove racconti più uno, quello di Gaja appunto, ispirati alla figura femminile di Jerry Uelsmann, un corpo di donna sospeso in aria, che si riflette su uno specchio d’acqua, ovvero l’opera “Untitled 1987”, ribattezzata – a lavori in corso – La donna volante.

 

Tu, come tutte le altre

 

“Che stai facendo?”

Lei è già nuda e pronta a tuffarsi su di lui. L’eccitazione è forte. Sono giorni che aspetta questo momento. Ha fatto tanta strada per essere qui. Ora.

“Lo sai.”

“Voglio sentirtelo dire.”

“Ti voglio.”

“Anche tu…”

“Lo so che non sono la prima e che non sarò l’ultima. Ma non posso farne a meno.”

“Davvero?”

Fa un passo verso di lui. Sente il pietrisco gelido sotto i piedi.

“Sono pronta, non lo vedi?”

“Vedo che potresti ancora tornare indietro.”

“Non mi vuoi?”

“Io voglio solo che tu non te ne penta.”

Lei sorride.

“Pentirmi? E come potrei?”

“Cosa ti fa pensare che io sia la soluzione?”

“La tua fama.”

“E che fama avrei?”

“Lo sai. Chi ha avuto te, può avere chiunque altro.”

“Quindi non è me che vuoi.”

Un brivido la percorre. Si stringe le braccia contro il seno.

“Basta con le chiacchiere. Sei l’unica cosa che desidero.”

Accenna un altro passo.

“Ferma lì. Non lo so se voglio accontentarti.”

“Vuoi essere pregato?”

“Perché no? Vediamo che sai fare.”

Lei non ha esitazioni. Gli si inginocchia davanti. Il freddo l’avvolge, ma non se ne cura. Allunga le mani a sfiorarlo e lui si ritira, rabbrividendo.

“Guardami. Non mi trovi bella?”

“Non più delle altre.”

“Ma ora ci sono io qui, per te.”

Lo sfiora con i seni.

“Guarda come si protendono i miei capezzoli. Ogni fibra del mio essere aspira a diventare tua. Ti prego.”

“E se ti chiedessi di aspettare?”

Lei scatta in piedi, furiosa.

“Cos’ho io meno delle altre? Ti sei concesso a tutte. Perché io no?”

“Perché sei troppo giovane.”

“Una donna sa quando è arrivato il suo momento.”

“E tu sei sicura che questo sia il tuo.”

“Sì, è l’unica cosa di cui sono certa.”

Il sospiro è come un alito di vento. Lei se ne sente avvolta e capisce che riuscirà a spuntarla. Nessuno, fino ad oggi, ha saputo resistere all’onda profumata dei suoi capelli scuri, alla dolcezza delle sue forme, alla tentazione nei suoi occhi di miele. Stavolta è lui ad avvicinarsi. Le sfiora i piedi, le lambisce le caviglie, la bagna.

“Sei bellissima.”

“E lo resterò”, risponde slanciandosi.

Il suo è un volo d’angelo che si riflette sulla superficie lucida del lago. Quando l’acqua la accoglie il freddo è assoluto, diverso da qualsiasi sensazione abbia mai sfiorato la sua pelle. Una pellicola di cristallo liquido che l’avvolge, come la resina un insetto. Non ha il tempo di dibattersi. La superficie le si chiude sulla testa immortalando la gioia nel suo sorriso. E poi plana verso il fondo, rigida e perfetta e bellissima come una statua.

“Resterai giovane per sempre”, sussurra il lago cullandola con il lento movimento della corrente. “Tu, come tutte le altre.”

 

Tu, come tutte le altre

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