❤🎵Quando la nostalgia si fa canzone, quella canzone diventa una porta. Dopo una vita di rimpianti, Vittoria ha deciso di cambiare. E non saranno i capelli bianchi a fermarla.
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Di seguito tre estratti del romanzo.
Estratto: “Quella radio era l’unica battaglia che avesse vinto”
Con gli occhi umidi di pianto, Vittoria fissava l’alone di grasso rossiccio che il sugo aveva lasciato sull’acciaio immacolato del lavello. Si chinò per prendere lo sgrassatore, ma un’improvvisa fitta lombare e la consapevolezza che anche quel gesto sarebbe stato il pretesto per l’ennesimo conato di rancore da parte di sua figlia, le diedero la spinta a desistere. Lasciò tutto com’era per andare a cercare conforto dalla sola amica nelle lunghe giornate di solitudine: una vecchia Radiomarelli. Era stato suo marito, Mario, a regalargliela il giorno che aveva compiuto trent’anni. Da quell’altoparlante dietro la griglia di plastica un tempo dorata aveva ascoltato la musica dell’Italia che cambiava. Si era affezionata al guscio di bachelite, alle manopole stinte dall’usura, alla difficoltà di individuare le frequenze con la sola guida di un ago cursore rosso. Quella radio era l’unica battaglia che avesse vinto tra le tante combattute con Lidia, il riconoscimento del suo diritto di cittadinanza in quella casa. Sua figlia aveva tentato più volte di convincerla a disfarsi del residuato bellico in favore di un apparecchio digitale che si intonasse all’arredamento ipertecnologico della cucina. Ma non l’aveva spuntata. La Radiomarelli era rimasta al suo posto. Il cursore fisso sull’unica stazione che trasmetteva canzoni delle quali fosse in grado di capire il testo e che ogni tanto le regalava il brivido di un ricordo. Come accadde in quel momento quando la voce potente del ragazzo di Monghidoro riempì il silenzio sulle note di Se non avessi più te, meglio morire…
Le autrici
Due quattordicenni. Laura con una massa di capelli scuri e ricci e un gran paio di occhiali.
Lory con una cascata di riccioli biondo-rossicci e un inseparabile maglione fino al ginocchio.
Era il 1977. Un’amicizia da colpo di fulmine, suggellata e sigillata dalla comune passione per la scrittura.
Scrivono insieme dai tempi del liceo (classico) e non hanno mai smesso. Non si dividono personaggi e capitoli. Scrivono insieme nel vero senso della parola, incontrandosi una volta a settimana, tutte le settimane, cascasse il mondo, e mettendosi davanti a una tastiera nella cucina di Lory. Narra la leggenda che sfiorino la telepatia e che alle volte si spaventino, loro per prime, della sintonia raggiunta.
Laureate entrambe in Lettere, indirizzo storia moderna e contemporanea, hanno dato ai loro romanzi due caratteristiche fondamentali: documentazione accurata e protagoniste femminili.
Hanno pubblicato con Harper Collins, Las Vegas Edizioni, GoWare. “Se non avessi più te” è il loro ultimo romanzo.