Recensione Il puzzle di Dio – Da L’inkiesta

Da L’inkiesta

Si intitola “Il Puzzle di Dio” il nuovo ebook delle scrittrici romane Laura Costantini e Loredana Falcone da poco pubblicato da Goware editore, abbiamo intervistato le autrici che, oltre a raccontare del loro nuovo lavoro, hanno espresso interessanti considerazioni sul mondo dell’editoria e sul futuro del libro.

E’ appena uscito il vostro ebook “Il puzzle di Dio”, prima di raccontarci la trama del libro la prima domanda è d’obbligo: come mai avete scelto di pubblicarlo in ebook e non in libro cartaceo?

Non è stata una scelta, ma un’occasione. Il manoscritto del nostro romanzo è stato sottoposto a vari editori. Di questi uno si era detto interessato per una pubblicazione cartacea entro il 2013. Abbiamo firmato il contratto, ma dopo qualche mese l’editore ci ha fatto sapere che, causa crisi, non intendeva più procedere con un’edizione cartacea, proponendoci di inaugurare una collana digitale. A quel punto abbiamo pensato, insieme al nostro agente, che fosse opportuno, se di digitale doveva trattarsi, affidarsi a un editore che fosse già esperto e conosciuto per questo tipo di piattaforma.

Goware editore è una casa editrice specializzata in pubblicazione di ebook come l’avete conosciuta?

È stato il nostro agente a indirizzarci e ne siamo state molto orgogliose perché goWare aveva già in catalogo autori di livello. Loro si sono dimostrati subito operativi. Hanno esaminato il manoscritto, lo hanno trovato interessante. Ci hanno proposto un intervento di editing sul quale ci siamo trovate d’accordo. Ed eccolo qui, il nostro Puzzle di Dio.

Siete da sempre attive nel mondo del web, nel 2008 pubblicaste un romanzo a puntate su un blog, credete il mercato editoriale italiano sia pronto a realizzare vendite importanti di ebook?

Ci sono delle resistenze. Forti e bilaterali. Da una parte abbiamo l’impressione che la grande editoria non sia favorevole allo sviluppo di questo mercato, forse temendo di perdere margini di guadagno (pensiamo alla fine della distribuzione che porta via una buona fetta degli eventuali introiti e che, per la maggior parte, è gestita proprio dai grandi editori). Lo dimostra il fatto che esistono e-book che costano pochi centesimi meno del cartaceo, una scelta francamente inspiegabile e anche poco rispettosa del lettore. Dall’altra ci sono i lettori che in Italia sono pochi e, di quei pochi, solo una piccola parte è disposta a fare il salto verso la lettura su e-reader. Se consideriamo che, ancora oggi, persino la vendita online del cartaceo incontra difficoltà e timori. Va detto che, sulla base di questa realtà, la goWare ha stipulato un accordo con Amazon per cui anche gli irriducibili del cartaceo potranno leggere il nostro romanzo, basterà ordinarlo nel formato libro al prezzo di 14,99 euro invece dei 4,99 dell’e-book. Ma rimane la diffidenza tutta italiana per gli acquisti online.

Veniamo ora a “Il Puzzle di Dio”, come mai questo titolo e qual è la trama dell’ebook?

La trama è molto complessa. Il titolo viene dallo spunto narrativo: esistono veramente, in un museo di Ufa, in Russia, delle lastre misteriose che rimandano a un plastico di quella parte di mondo diviso in pezzi. I primi a interessarsene furono degli archeologi della corte di Pietro il grande. Intuirono, ma solo i moderni strumenti hanno potuto appurare che quelle lastre (e il mondo che descrivono) risalgono a 120 milioni di anni fa, quando sul pianeta non c’era nessuno in grado di realizzarle e segnarle con iscrizioni misteriose e non ancora decifrate. Siamo partite da quelle tessere per immaginare una sorta di caccia a livello planetario per arrivare a scoprire cosa sono e cosa vogliono rivelarci.

Oltre a essere scrittrici molto prolifiche spaziate da un genere all’altro pubblicando in questo caso una spy story, come adattate la vostra narrazione a nuovi generi letterari?

Documentazione accurata, approfondimento dei temi e dei personaggi. La struttura di una spy story, come anche di un noir o di un romanzo storico, è solo una cornice all’interno della quale inserire una storia che abbia qualcosa da dire, emozioni da trasmettere e ricordi da lasciare nella mente del lettore.

Quando tornerete invece a pubblicare un libro cartaceo? E quali sono i vostri progetti futuri?

Un nostro manoscritto, un romanzo storico ambientato nel Messico di Benito Juarez con protagonista una giovane giornalista italiana animata da sentimenti risorgimentali, è in visione presso due grandi case editrici. Il nostro agente dice che i pareri sono positivi. Il problema, come sempre, è trovare il momento giusto in questa crisi strutturale che riguarda l’editoria ma anche l’intero paese. Un romanzo in forma cartacea, per avere un senso, ha bisogno di un investimento e gli editori, come qualsiasi altro imprenditore, vogliono andare sul sicuro. Noi, intanto, continuiamo a scrivere.

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