Recensione Ricardo y Carolina – Da Libro Guerriero

Da Libro Guerriero

Per A book to tell oggi parliamo di “Ricardo y Carolina”. Carolina Crivelli, italiana, è a Città del Messico per partecipare ai festeggiamenti in occasione dell’ anniversario di Massimiliano e Carlotta d’Asburgo. Nel lusso aristocratico spicca la sua indole ribelle. I suoi occhi attenti e scomodi incrociano quelli affascinanti e pericolosi di Don Ricardo de Hormigas, dell’antica nobiltà creola. Si innesca un feeling piuttosto teso. Carolina è una giornalista, o aspirante tale e il suo obiettivo è quello di intervistare l’imperatrice Carlotta. Siamo nel 1865 e la signorina Crivelli ancora non conosce il suo futuro. Il Messico è assediato dai francesi, la corona è asburgica, i guerrilleros vivono in campi, protetti dalle valli. La politica è prerogativa dell’uomo, la donna deve pensare a sposarsi o votarsi a Dio. Chi non sarà così fortunata, dovrà vedersela con secchio e ramazza, con i bordelli o con le mani viscide e sporche dei gringos.

Carolina imparerà a difendersi in un mondo maschile, senza accettare troppi compromessi. Conoscerà la passione e le schermaglie di gelosia, la repressione e il desiderio bruciante di indipendenza. Scoprirà l’amicizia, in un continuo prendersi e allontanarsi. Questa non è una semplice storia d’amore. È quella di un popolo che aspira alla libertà e al rispetto. È la guerra, fatta con la spada e il fucile. È la difesa del proprio nome in un duello d’onore. È il tradimento, fatto per salvarsi la pelle o per una borsa di denaro. La revolución è pericolosa. Possiede, usurpa, uccide. Non ha limiti. Chi è il punto debole? Chi dimostra invece un carattere speciale? Lo scoprirete. Amare e morire, gli estremi dello stesso sentimento. Amare e tradire, contraddizione spietata. Amare e soffrire, nella speranza di ritrovarsi. Ricardo y Carolina, un romanzo passionale, crudo e vivo. Una storia nella storia di un paese tormentato, il Messico. Il destino di un amore unico, vissuto all’ombra dell’aristocrazia, nella consapevolezza di essere sempre in fuga. Nessuna certezza, se non nel quotidiano. Carolina, il carattere di una combattente, la sensibilità tipica di una donna. Il fascino di essere libera, la capacità di sostenere il proprio uomo e di cambiarlo.

A voi lascio tutto il resto. Buona lettura.

Federica Belleri

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